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Interi metri di piaghe ambientali..mentre il vento reagisce al blocco di metallo che finto silenzioso mi porta verso il mio desiderio di vita, che così mi vien da chiamarlo. Circondato dalla bellezza di questi alberi numerosissimi lascio smarrire i miei pensieri nei riflessi della luce su questi pozzi d’acqua quasi spontanei, numerosi anch’essi. Senza dimenticare i cadaveri architettonici, non certo abbandonati al loro perire; bensì ricostituiti dell’anima che da sempre li governa..rivalutati e riciclati, rimessi in piedi dopo tutte le bombe che addosso venirono. Allo scoprirsi del sole tra le bluastre nuvole ricordo l’accortezza del biasimo di ciò che successe è di un riguardevole senso di appartenenza a quanto effettivamente si è costruito in terra estranea. Ne riallaccio alcune sensazioni godute nel corso di due settimane spese bene per guadagnare ciò che mi permetterà di continuare a sognare e di ciò che mi ha permesso, per quel poco di tempo concessogli, di crescere personalmente..di ricordarmi quali sensazioni evoca quell’insieme chiamato amore, dalla carezza alla condivisione del tempo. Attraverso i ponti..allontanandomi dalla strada che mi ricondurrebbe dove ancora ci sono gli amici, e, a quanto pare, ad una persona compatibile con le mie inconsce pulsioni: bella e sincera, corrotta solo dall’essere giovane della nostra società, infame divoratrice di cervelli, di anime e di intelligenze. Quasi nessuna colpa appartiene a costei, se non quello di non averci pensato abbastanza. La morbida pelle di cui è garante, ed il sorriso equivocante che ti fa rimaner sicuro del suo inqualificabile desiderio di te, di ciò che ti porti dietro. Tornare a scoprire i propri istinti come avrei dovuto fare a 14 anni, invece di pensare. L’ultimo sguardo che non ho saputo regalarle, giusto perché in tali casi mai si trova la possibilità di definire ciò che potrebbe essere conclusivo, finale. Doversi interrompere per motivi di appartenenza, e ritornare nella timidezza che avevamo dissolto comunemente, deridendola e ricucendola. Una virgola di tempo ci ha divisi dal condividere moltissimo di più, con la netta volontà di entrambi. Gli occhi che si vogliono chiudere e le sue mani che le immagini su di te, completamente sottostanti al comando delle tue fantasie. E la forte sensazione di aver sottratto una bellezza dalla stupidità di un conforme alternativo comportarsi. Ciao c., a presto.