basso.

finzione collaborativa ad ugual scopo. è ferma la corsa al domani, ora che siamo consci di essere orfani del nostro passato. il tuo volto controluce descrive quello che vorrei fosse il mio futuro. fresco si avvicina il colore, sereno. e ne abbiamo aspettato di tempo. solo adesso e con tutto il suo peso, si lamenta il mio essere uomo. lascerò riposare allora il mio corpo sotto il pelo dell’acqua. a renderlo visibile ma astratto. i diversi punti di percezione del freddo, resi tali dalle correnti. mi abbandono a controllare quanta aria nei polmoni devo mantenere. non sorrido ormai da anni. delle lacrime meglio non parlarne. non sono il contenitore di una scatola vuota. niente del mio silenzio si avvale al che tu non capisci. proviamo a riparlarne quando riuscirò ad appoggiare le ginocchia.