silente, il mio cervello scherma i suoi piani, accompagnandomi in quelli che sono i labirinti dei miei limiti. abbandonato alle mie incapacità scopro presto di essermi portato al centro di una trappola, dove la timidezza del mio animo incontra il mio fisico. la vecchiaia dei nostri sguardi si cerca, ma la fretta assume il controllo del mio tempo libero e subito mi guida attraverso scorciatoie di quel labirinto da cui ero già scappato. forse il mio cervello deve rinnovarsi. o forse dovrò essere in grado di poter fare una passeggiata nel labirinto, sereno.